Rosa Vercellana (la “Bela Rosin”), contessa di Mirafiori – Lo incontra d’autunno, l’uomo della sua vita. Lui ha 27 anni; lei 14, un passato dignitoso ma modesto, un re nel cuore. Lui è Vittorio Emanuele, un duca; lei, la figlia di un tamburo maggiore.
Rosa Vercellana nasce a Nizza l’11 giugno del 1833, muore a Pisa il 27 dicembre del 1885. Per il re delle guerre di indipendenza è la donna del cuore e del destino. Da Nizza segue il padre a Racconigi dove, nel 1847, incontra il futuro re. Un anno dopo, nasce a Castelceriolo (AL) la primogenita di Rosina, Vittoria. Nel 1851, è la volta di Emanuele Alberto.
Vittorio Emanuele la porta alla Mandria e poi a Moncalieri. Nel 1859 le dona il castello di Sommariva Perno, che lei trasforma nel “buen retiro” del primo Re d’Italia. Lo arreda come una reggia e apre le porte a ministri e diplomatici, Cavour compreso. Per anni sarà il loro rifugio, con Fontanafreddda e Pollenzo.
Nel castello ci sono mille oggetti che parlano della bella fiaba. Certo, Rosina, ora contessa di Mirafiori, andrà a Pisa, Firenze, Torino, Roma, ma il suo cuore resta a Sommariva Perno, che diventa così, non a caso, “il paese della Bela Rosin”.